“‘Colui che l’amore non tocca cammina nelle tenebre,’ ho sentito dire una volta. La ragione per cui dovremmo sforzarci di compiere buone azioni in questa vita è per nutrire l’anima e lo spirito prima ancora di concentrarci sul corpo fisico. Attraverso questo impegno, diventiamo portatori di torcia per illuminare un cammino, il nostro viaggio e quello di chi è più debole. Con ciò, ci assumiamo la responsabilità di toccare e trasformare le tenebre in una luce di speranza per coloro che rimangono ai margini.
Da te ho imparato che la vita vale la pena di essere vissuta e apprezzata fino all’ultimo respiro. Il nostro impegno a trarre il massimo dalla vita, applicando le virtù che abbiamo appreso, insegnato e trasmesso, ci rende degni non solo di esistere, ma anche di essere pronti a scivolare in paradiso quando il nostro tempo prezioso si spegne, con serenità.
Osservando il tuo coraggioso combattimento contro il cancro, ispirandomi ad ogni passo, ho compreso il valore della nostra umanità, che ci rende mortali ma allo stesso tempo supereroi invincibili contro la sofferenza della malattia, perché siamo capaci di armonizzare il nostro essere interiore – la nostra anima, il nostro spirito e le opportunità che le fortune della vita ci offrono – con lo spirito di una vita che io chiamo “superiore,” una vita condivisa con quelle forze celesti che solo uno spirito di Dio può avvicinare.
Capendo così che un essere mortale non esiste se è incapace di ascoltare il proprio spirito, il proprio cuore e l’amore, così come quello degli altri: di coloro che hanno trovato valore e amore anche nel dolore, nella malattia, e nel costante desiderio di una vita libera dalla paura e dalla sofferenza.
Come te, hai trasformato l’oscurità del caos totale in un’opportunità, vivendo un’altra vita, accettandola come diversa, cambiata, talvolta sorpresa dal dubbio e dall’indifferenza degli altri, di quelli che pensavi fossero vicini e non lo erano abbastanza, convertendo l’odio in una risorsa infinita d’amore, invulnerabile ed eterno, per non camminare mai più da soli senza luce in quelle oscurità spaventose.
Un’ultima volta: ‘Colui che l’amore non tocca cammina nelle tenebre.’
Mi manchi già…”